PIANO DI ZONA “TORRESINA 2”- Caratteristiche del Piano di Zona

Il PdZ B44 Torresina 2 è stato approvato ai sensi della L. 167/1962 che, come modificata dall’art. 35 della L. 865/1971, prevede la stipula di una convenzione tra Ente Pubblico (Comune) e Privato assegnatario delle cubature, stabilendo tra le altre cose i criteri per la determinazione dei canoni di locazione ovvero del prezzo di cessione degli alloggi.

Il Comune di Roma, con D.C.C. 31 del 22.02.2007, ha approvato lo schema di convenzione in attuazione dell’art. 35 della L. 865/1971, che determina il corrispettivo di cessione (L.865/71 e DPR 380/2001 art. 8 commi 1.4 e 5) secondo i seguenti parametri:

I requisiti minimi per rientrare tra i soggetti a cui è possibile vendere gli alloggi sono:

  • Cittadinanza italiana
  • Residenza o attività lavorativa nel comune di Roma
  • Non essere proprietario nel comune di Roma di altro alloggio adeguato alle esigenze del nucleo famigliare
  • Non aver ottenuto negli ultimi 20 anni alcuna assegnazione di abitazione in proprietà o superficie realizzata o acquistata con il concorso di contributo pubblico

Gli alloggi potranno anche essere ceduti a persone giuridiche che si obblighino a dare in locazione gli alloggi medesimi per un tempo non inferiore a 12 anni, decorrenti dall’inizio del primo contratto di locazione Tutte queste prescrizioni e vincoli, si applicano esclusivamente alle cubature residenziali con esclusione di quelle non-residenziali o commerciali.

Stiamo costruendo i Comparti B1, B2 B3 B4, G, C, L, M

Totale mc 66.004

Totale superficie convenzionale 28.002 mq

“Ringraziamo per la calorosa accoglienza che ci ha riservato il gruppo Vittorini, e per l’impegno fattivo e concreto dell’architetto Claudio Vittorini per creare relazioni stabili tra le economie dei nostri due Paesi”.

Queste parole sono state il leit-motiv della ricca settimana di incontri organizzata a Roma dall’architetto Vittorini, presidente e direttore generale del gruppo Vittorini, per il Sig. Ahmed Breija, primo vice sindaco di Casablanca in Marocco .

La delegazione marocchina, con Hassan Yachkar, presidente del comune rurale Mulay Abdallah, Khalil Berrazouk, vice sindaco della città di El Jadida, Ghali Benkirane, direttore della dogana Marocchina e Khalid El Kiraoui, giornalista, si è recata negli uffici di Claudio Vittorini dove si sono tenuti incontri programmatici con imprenditori italiani di diversi settori produttivi. E’ stato elogiato lo spiccato spirito di ospitalità del popolo marocchino e c’è stata la reciproca disponibilità a percorrere tutte le strade e le possibilità per incrementare le relazioni tra l’Italia e il Marocco.

Claudio Vittorini commenta così l’incontro: “Una visita a titolo del tutto personale quella di Ahmed Breija e della delegazione, ma non per questo meno importante, soprattutto in un momento in cui i Paesi del Nord Africa stanno vivendo una fortissima crisi politica e sociale. Anche se non è questo il caso del Marocco, Paese in cui la stabilità economica e politica non sono mai state messe in luce grazie all’apertura e alla lungimiranza del Re Mohamed VI, che si è recentemente detto disponibile a maggiori concessioni in termini di autonomia per il suo popolo. Questo mi ha convinto ancora di più a coltivare e portare avanti relazioni tra il nostro territorio e quello del Marocco. Per questo stiamo già lavorando per un prossimo calendario di incontri.”

Quadro di riferimento

L’Italia è uno dei partner economici principali per gli Stati maghrebini. La politica di buon vicinato con l’altra sponda del Mediterraneo ha portato alla nascita di legami economici non solo per le grandi imprese, in particolare del campo energia, ma anche con le piccole e medie imprese che rappresentano da sempre il grosso del panorama industriale italiano anche nei rapporti internazionali.

E’ un dato di fatto che la penetrazione economica italiana si sviluppa su due diverse direttive: da una parte ci sono le piccole e medie imprese (PMI), dall’altra esiste una rete di accordi e negoziati a livello intergovernativo e/o tra singole grandi industrie che sono strettamente dipendenti dalle strategie politiche dei singoli Paesi (vedi le aziende del settore energia e delle infrastrutture).

Claudio Vittorini, insieme ad un gruppo di imprenditori e professionisti italiani, viene invitato lo scorso luglio (2012) a partecipare al Congresso degli ambasciatori della Speranza di Fez promosso dal coordinamento delle associazioni dei marocchini nel mondo. L’occasione si trasforma in una straordinaria opportunità per capire e conoscere in maniera approfondita e diretta quali sono le opportunità e le prospettive per le imprese italiane che intendono investire in Marocco, quale il contesto culturale e sociale ma anche quali sono le difficoltà, lo stato delle infrastrutture, la macchina burocratica, il livello di know how, il sistema operativo, il territorio. Ne esce un quadro fatto di luci e ombre: per le imprese italiane le opportunità sono molteplici ed estremamente interessanti, restano però una serie di difficoltà che le piccole e medie imprese se non adeguatamente supportate non sono in grado di superare.

Da Fez a Roma

Dall’esperienza di Fez, caratterizzata da un proficuo confronto con i rappresentanti delle Istituzioni locali insieme ai Consiglieri politici ed economici della Casa Reale e agli imprenditori che già operano nel Paese, prende forza la volontà di avviare un percorso di sensibilizzazione e maggiore coinvolgimento delle Istituzioni italiane, autorità preposte, organismi di rappresentanza e associazioni datoriali. L’obiettivo è quello di costruire insieme un sistema capace di “aiutare” e gli imprenditori italiani e europei che desiderano investire in Marocco e sviluppare l’interscambio commerciale tra l’Italia e il Maghreb. E così nasce l’idea di realizzare il progetto dell’associazione “Mare Nostrum”

 

Il Progetto dell’Associazione “Mare Nostrum”

Costituzione di un Associazione di imprenditori e professionisti italiani con esperienze di internazionalizzazione che avrà il compito di indirizzare e supportare le imprese italiane che hanno intenzione di affacciarsi a questo mercato. La mission dell’associazione si concentrerà in particolare sugli aspetti più tangibili che le aziende si trovano ad affrontare per la finalizzazione dei singoli progetti quali:

  • garanzia della correttezza e serietà dei rapporti che necessariamente incorrono tra l’impresa e le istituzioni locali;
  • divulgazione, in maniera chiara ed efficace delle regole e della legislazione marocchina in materia di appalti, normative, vincoli, rapporti di cooperazione con altri soggetti;
  • azione di tutoraggio per facilitare l’adempimento degli obblighi burocratici e più in generale per semplificare il rapporto con la macchina burocratico-amministrativa dello Stato marocchina;
  • assistenza legale (attraverso avvocati e commercialisti specializzati in diritto commerciale internazionale) e finanziaria (attraverso la possibilità di avvalersi delle competenze e della condivisione di banche che già lavorano con il Marocco);

Apertura di un tavolo intergovernativo Italia-Marocco garante delle strategie politico-economico messe in atto dall’associazione e dai suoi partner. L’obiettivo dell’azione è quello di certificare la serietà, l’autorevolezza, la solidità e la professionalità dei soggetti coinvolti negli investimenti al fine di evitare situazioni (leggi fantomatiche agenzie di internazionalizzazione) che possano causare agli imprenditori inutile dispendio di tempo e di denaro.

 

Stabilità politica

Il Marocco oggi offre molteplici potenzialità di investimento da parte delle imprese italiane. La sua “stabilità” politica – dettata da un’attenta azione riformatrice promossa dalla famiglia Reale e che fino ad ora lo ha protetto dai grandi movimenti di protesta – costituisce un buon punto di partenza per favorire l’interesse delle imprese italiane verso quest’ area. Stato dell’arte – I settori emergenti verso i quali il Governo del Marocco sta concentrando progetti e investimenti sono in particolare: sviluppo ambientale, tecnologie verdi, gestione sostenibile delle acque, trattamento dei rifiuti urbani industriali, elettronica e ICT. Secondo il centro studi di Intesa San Paolo, il piano quinquennale 2010- 2015 dell’amministrazione del Marocco verterà sui seguenti comparti: aerospazio, automotive, agricoltura e agroalimentare, settore elettrico e tessile oltre che a grandi progetti di investimento per le costruzioni di dighe, aeroporti, stadi, ospedali, stoccaggio dell’acqua potabile, energia elettrica da fonti rinnovabili ed estensione della rete autostradale. Nella bilancia commerciale tra Roma e Rabat ad oggi si rilevano prodotti d’abbigliamento, ittici e chimici da una parte, macchinari industriali e materiale tessile dall’altra, una significativa quota è rappresentata inoltre dal traffico di perfezionamento e dal turismo. Rapporti bilaterali – Dialogo politico, cooperazione economica e stretti rapporti bilaterali legano già l’Italia e il Marocco, le cui relazioni vanno verso un rafforzamento. Sono questi infatti i contenuti e gli auspici espressi nell’incontro tra il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il ministro della Cooperazione del Regno del Marocco, Saad-Eddine El Othmani, che si è tenuto alla Farnesina a febbraio di quest’anno in occasione della Nona Conferenza dei Ministri degli Esteri del 5+5 che riunisce i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.