Quadro di riferimento
L’Italia è uno dei partner economici principali per gli Stati maghrebini. La politica di buon vicinato con l’altra sponda del Mediterraneo ha portato alla nascita di legami economici non solo per le grandi imprese, in particolare del campo energia, ma anche con le piccole e medie imprese che rappresentano da sempre il grosso del panorama industriale italiano anche nei rapporti internazionali.
E’ un dato di fatto che la penetrazione economica italiana si sviluppa su due diverse direttive: da una parte ci sono le piccole e medie imprese (PMI), dall’altra esiste una rete di accordi e negoziati a livello intergovernativo e/o tra singole grandi industrie che sono strettamente dipendenti dalle strategie politiche dei singoli Paesi (vedi le aziende del settore energia e delle infrastrutture).
Claudio Vittorini, insieme ad un gruppo di imprenditori e professionisti italiani, viene invitato lo scorso luglio (2012) a partecipare al Congresso degli ambasciatori della Speranza di Fez promosso dal coordinamento delle associazioni dei marocchini nel mondo. L’occasione si trasforma in una straordinaria opportunità per capire e conoscere in maniera approfondita e diretta quali sono le opportunità e le prospettive per le imprese italiane che intendono investire in Marocco, quale il contesto culturale e sociale ma anche quali sono le difficoltà, lo stato delle infrastrutture, la macchina burocratica, il livello di know how, il sistema operativo, il territorio. Ne esce un quadro fatto di luci e ombre: per le imprese italiane le opportunità sono molteplici ed estremamente interessanti, restano però una serie di difficoltà che le piccole e medie imprese se non adeguatamente supportate non sono in grado di superare.
Da Fez a Roma
Dall’esperienza di Fez, caratterizzata da un proficuo confronto con i rappresentanti delle Istituzioni locali insieme ai Consiglieri politici ed economici della Casa Reale e agli imprenditori che già operano nel Paese, prende forza la volontà di avviare un percorso di sensibilizzazione e maggiore coinvolgimento delle Istituzioni italiane, autorità preposte, organismi di rappresentanza e associazioni datoriali. L’obiettivo è quello di costruire insieme un sistema capace di “aiutare” e gli imprenditori italiani e europei che desiderano investire in Marocco e sviluppare l’interscambio commerciale tra l’Italia e il Maghreb. E così nasce l’idea di realizzare il progetto dell’associazione “Mare Nostrum”
Il Progetto dell’Associazione “Mare Nostrum”
Costituzione di un Associazione di imprenditori e professionisti italiani con esperienze di internazionalizzazione che avrà il compito di indirizzare e supportare le imprese italiane che hanno intenzione di affacciarsi a questo mercato. La mission dell’associazione si concentrerà in particolare sugli aspetti più tangibili che le aziende si trovano ad affrontare per la finalizzazione dei singoli progetti quali:
- garanzia della correttezza e serietà dei rapporti che necessariamente incorrono tra l’impresa e le istituzioni locali;
- divulgazione, in maniera chiara ed efficace delle regole e della legislazione marocchina in materia di appalti, normative, vincoli, rapporti di cooperazione con altri soggetti;
- azione di tutoraggio per facilitare l’adempimento degli obblighi burocratici e più in generale per semplificare il rapporto con la macchina burocratico-amministrativa dello Stato marocchina;
- assistenza legale (attraverso avvocati e commercialisti specializzati in diritto commerciale internazionale) e finanziaria (attraverso la possibilità di avvalersi delle competenze e della condivisione di banche che già lavorano con il Marocco);
Apertura di un tavolo intergovernativo Italia-Marocco garante delle strategie politico-economico messe in atto dall’associazione e dai suoi partner. L’obiettivo dell’azione è quello di certificare la serietà, l’autorevolezza, la solidità e la professionalità dei soggetti coinvolti negli investimenti al fine di evitare situazioni (leggi fantomatiche agenzie di internazionalizzazione) che possano causare agli imprenditori inutile dispendio di tempo e di denaro.
Stabilità politica
Il Marocco oggi offre molteplici potenzialità di investimento da parte delle imprese italiane. La sua “stabilità” politica – dettata da un’attenta azione riformatrice promossa dalla famiglia Reale e che fino ad ora lo ha protetto dai grandi movimenti di protesta – costituisce un buon punto di partenza per favorire l’interesse delle imprese italiane verso quest’ area. Stato dell’arte – I settori emergenti verso i quali il Governo del Marocco sta concentrando progetti e investimenti sono in particolare: sviluppo ambientale, tecnologie verdi, gestione sostenibile delle acque, trattamento dei rifiuti urbani industriali, elettronica e ICT. Secondo il centro studi di Intesa San Paolo, il piano quinquennale 2010- 2015 dell’amministrazione del Marocco verterà sui seguenti comparti: aerospazio, automotive, agricoltura e agroalimentare, settore elettrico e tessile oltre che a grandi progetti di investimento per le costruzioni di dighe, aeroporti, stadi, ospedali, stoccaggio dell’acqua potabile, energia elettrica da fonti rinnovabili ed estensione della rete autostradale. Nella bilancia commerciale tra Roma e Rabat ad oggi si rilevano prodotti d’abbigliamento, ittici e chimici da una parte, macchinari industriali e materiale tessile dall’altra, una significativa quota è rappresentata inoltre dal traffico di perfezionamento e dal turismo. Rapporti bilaterali – Dialogo politico, cooperazione economica e stretti rapporti bilaterali legano già l’Italia e il Marocco, le cui relazioni vanno verso un rafforzamento. Sono questi infatti i contenuti e gli auspici espressi nell’incontro tra il Ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il ministro della Cooperazione del Regno del Marocco, Saad-Eddine El Othmani, che si è tenuto alla Farnesina a febbraio di quest’anno in occasione della Nona Conferenza dei Ministri degli Esteri del 5+5 che riunisce i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.